lunedì 25 giugno 2007

Schwarzenegger nega la grazia a Vaccarezza

Un brivido blu è passato improvvisamente lungo il filo della schiena del profumatissimo ingegner Nicola Vaccarezza.

Proprio in quel momento, infatti, egli stava detergendosi le superbe natiche nel suo superaccessoriato bidet, quando improvvisamente gli cade l'occhio su un trafiletto del famigerato quotidiano statunitense Wall Street Journal, lasciato lì chissà da quale buontempone (forse Acclei. Chissà):

"Los Angeles. Lo sceriffo Arnold Schwarzenegger ha negato la grazia allo strafottente ingegnere italiano Nicola Vaccarezza, meglio conosciuto col nome d'arte di "Cavalla". L'implacabile Governatore di questo severissimo stato ha dichiarato che la pena inflitta alla Cavalla sarà inesorabilmente eseguita. Alcuni collaboratori hanno fatto osservare al violentissimo Amministratore che l'ingegner Vaccarezza non è ancora stato catturato. Per l'ira, Schwarzenegger li ha immediatamente decapitati con la sua scimitarra, esponendo poi i loro insignificanti corpi al ludibrio degli avvoltoi".

Vaccarezza ora sa che un vendicativo governatore di provincia gli sta dando la caccia, e che le fortune della Cavalcare Corporation in questo momento sono in serio pericolo. A quanto pare, sta per compiere un gesto clamoroso per salvare capra e cavoli.

Ma quali possono essere le ragioni di questa acrimonia? Dissapori estetici? Una diversa dottrina di vita? Un'interpretazione erronea, da parte dello Schwarzenegger, di qualche passo delle opere filosofiche di Cavalcare? O forse una semplice inimicizia per ragioni di donne?

Nulla di tutto questo.

Le ragioni del violento scontro, a quanto pare, riposano nella diversa concezione dello sfruttamento degli animali. Nessuno dei due, sia detto subito a scanso di equivoci, è spinto da una qualsivoglia pulsione animalista; nessuno dei due considera le bestie con grande rispetto; nessuno dei due, infine, alleva gli animali senza un secondo fine.

Ma mentre il pacioccone e bonario Vaccarezza è spinto da motivazioni in fondo nobili (mangiare, bere, produrre energia pulita), l'iracondo e feroce Governatore californiano alleva pitoni, squali e giaguari al solo fine di nuocere alla terrorizzata popolazione, gettando talvolta tali animali dal tetto del suo alto grattacielo sui malcapitati passanti.

Ecco dunque spiegata la ragione della grazia negata a Cavalcare.

giovedì 7 giugno 2007

Cavalcare cani: lo scacco ecologico



Dalla magmatica mente dell'indomabile ingegnere Nicola 'Cavalcare' Vaccarezza è uscita una nuova geniale idea, di sapore stranamente ecologista.

Attraverso una diramazione di Lisergico, l'ente vaccarezziano dedito anima e core allo sfruttamento di animali, la Cavalla ha partorito SCACCO, ossia il dipartimento di Lisergico dedito alla trazione canina di carri, biciclette, vaporetti e trattori agricoli. La sigla di SCACCO, come è evidente, sta per Sfruttamento Cani Ante Combustione Chimica e Ossigenazione.

In buona sostanza, a SCACCO l'ottimo ingegnere ha affidato il compito di smaltire tutti quegli animali ancora inadatti all'ottenimento di bevande o all'impiego come produttori di energia da gettare nella rete nazionale dell'Enel; con SCACCO infatti gli esemplari giovani o zoppi di bassotti, husky e alani verranno utilizzati per la trazione di mezzi di trasporto.

A quanto risulta dalle prime dichiarazioni del Responsabile del Settore Relazioni con il Pubblico di SCACCO, dott. ing. Moro Rivara, sarebbero allo studio dei complicati meccanismi per utilizzare cani al fine di utilizzare complicati alianti, trimarani e dirigibili. Data la delicatezza dell'argomento, però, l'ing. Rivara è stato particolarmente elusivo.

La fotografia che si può osservare, scattata per la promozione pubblicitaria di Scatto, è stata realizzata da Dog Power Scooter.

lunedì 4 giugno 2007

Manicaretto un po' pesante

Riportiamo lo stralcio di una recente intervista a sfondo gastronomico rilasciata dal sofisticato ingegner Nicola Vaccarezza al prof. Erminio Delle Sterpi, Commissario Relazioni Autoreferenziali del nostro Ufficio Tecnico-Operativo (C.R.A.U.T.O.):

Santità, è forse vero che ci concederete il piacere di un'intervista?

Eccerto.

Grazie mille, oh Sacrosanto. Ci potreste illuminare con qualche consiglio gastronomico?

Eccerto.

Vi preghiamo, oh Amabilissimo, dateci qualche consiglio per cucinare un gustosto manicaretto.

Va bene la pasta con le pietre?

Benissimo! Potete indicarcene gli ingredienti, oh Imperituro?

Eccerto! Occorrono pasta (più pasta) e soprattutto pietre. Più pietre.

Intendete pietre di una particolare qualità, oh Eccelso? Granito, Marmo, Tufo?

No. L'importante è che ci sia tanto sasso (pronuncia quest'ultima parola con voce sibilante, facendo ruotare sinuosamente la sua lingua forbita).

E diteci, oh Indefesso, quali sono le modalità di preparazione del manicaretto?

Occorre anzitutto preparare la pasta. Un'operazione, questa, che la maggior parte degli italiani sa compiere senza timore. E' poi necessario predisporre il gustosto condimento. Le pietre devono essere fatte rosolare a fuoco lento. Molto lento. Anzi, più lento. Mescolare il tutto... e le sgé son fé.

E come si deve servire il piatto in tavola, oh Munifico?


Con amore e delicatezza.

Ancora una volta la ringraziamo per i preziosi consigli, oh Ingegnere. Ma vorremmo osare domandarle una cosa ancora. Non vi è il pericolo che il piatto sia un po' indigesto?

Eccerto. E' un po' pesante come piatto. Però è buonissimo.

Grazie mille, Reverendo.


* * *

Il contenuto integrale dell'intervista è stato pubblicato sull'ultimo numero di Sale e Pepe.